Ottobre 2013


 



Josè Ramon Fernandez

Nato a Madrid nel 1962 e laureato in Filologia. Ha ricevuto i più importanti premi teatrali spagnoli e collabora sovente con altri autori.

OPERE

  • “Nina”: traduzione di Marzia Spanu

3 personaggi : 1 donna giovane e 2 uomini  35/40 anni e 57 anni
Premio Lope de Vega 2003, grande successo sia di pubblico che di critica.
In una notte d'autunno, una ragazza stremata si rifugia nell’hotel semideserto di una cittadina di mare, ormai abbandonata dai turisti. Il proprietario dell’albergo e il suo aiutante, riconoscono subito la piccola Nina, fuggita dal paese anni prima, per tentare fortuna come attrice nella capitale… I tre, la cui vita non è andata come desideravano, sono  nella  situazione in cui si trovano spesso i giovani irrimediabilmente sospesi tra speranza e disperazione. Momenti di tenero umorismo, frammenti di sogno e scorci di struggente sensualità illuminano i dialoghi. Sullo sfondo mare. Testo ispirato all’ultima scena de “il Gabbiano” di Cechov: come l’omonima Nina, anche qui la protagonista lascia tutto per seguire un uomo sbagliato e il sogno di fare l’attrice, e  torna per un giorno nel luogo della sua infanzia con gli stessi fallimenti e disillusioni. Finale amaro ma non tragico come in Cechov.

  •  “Las mujeres fragrantes” (Le donne fragranti): traduzione di Mariella Fenoglio

3 personaggi maschili: un anziano, un giovane, uno che interpreta tutti gli altri
Ispirato al romanzo di Oscar Wilde, Il Ritratto di Dorian Gray è un testo macabro e sottilmente ironico. La vicenda è nota: Il bel Dorian, sedotto dalla meraviglia di un suo ritratto, stringe un patto con il demonio, ottenendo l’eterna giovinezza: sarà il quadro ad invecchiare al suo posto. Fernandez si diverte a immaginare Dorian e il suo ritratto a confronto, subito prima del tragico epilogo. Il dialogo sarcastico e amaro ci trasporta, tra giochi di parole e metaforiche visioni, in un viaggio immaginario alla ricerca della bellezza in tutte le sue le forme. Una bellezza, però, destinata a restare senza volto, come le donne evanescenti del titolo perché la realtà in cui viviamo è fatta soprattutto di contraddizioni, violenza e disperazione.


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